Pensieri

La critica non può che essere necessaria e costruttiva

Nella società consumistica siamo in grado di guardare incessantemente o, meglio, di "consumare" con voracità inaudita ogni singola cosa, e questa fame, vera o presunta, si riflette nelle cosiddette "storie" presenti nei mezzi di socialità, "storie" che occupano sempre più spazio nella vita "privata" delle persone, se privata può definirsi.

È fondamentale criticare la società consumista che ci rende consumisti, scoprirne i nervi e pungolarli, affinché nasca la vera consapevolezza del paradosso che la e ci contraddistingue. Il paradosso di una società che produce per consumare e che non si rende conto, forse, che consuma se stessa. 

È difficile apportare un cambiamento, forse impossibile, certo però non si può nemmeno guadare senza agire; agire con la critica feroce, con parole taglienti, così che il nervo scoperto e infiammato mandi al cervello degli impulsi costanti e il soggetto si accorga del dolore per intervenire.

Chi scrive utilizzava e utilizza, in parte, i nuovi mezzi di socialità, e confesso di essere pentito di avere regalato a "LORO" il mio tempo. Avrei preferito sviluppare già a quel tempo la consapevolezza di che cosa tenevo tra le mani, ragionando sull'utilizzo che ne avrei potuto fare, calcolando i rischi a cui ognuno potrebbe incorrere.

Non demonizzare né condannare l'insieme, ma tentare di promuovere nelle coscienze un ragionamento che consenta di utilizzare i mezzi di socialità con moderazione, magari pensando che anziché spendere il tempo libero a disposizione su un display, scorrendo con le dita storie, fotografie e video dal contenuto nullo, potremmo leggere e ampliare la nostra cultura e i nostri interessi, consumando qualcosa che risulterebbe più utile.

                                                  

 Riccardo G.      20 luglio 2019

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