Apologia della Generazione Z

Da qualche tempo si sta assistendo ad una forte demonizzazione delle nuove generazioni, le quali si vedono attaccate in continuazione dai mass media e dai vari personaggi del mondo intellettuale e non, i quali pretendono di etichettare questi nuovi giovani con concetti preconfezionati. In particolare si tende a parlare non solo di una mancanza di valori e di scopi, ma anche di una morale degenerata, violenta e priva di un sentimento umano e giusto, che riflette semplicemente la decadenza della società occidentale (1). Tutte cose che sono riconducibili ad un tipo di discorso, che non nasce oggi, ma ha profonde radici nella storia della nostra specie, ossia nel processo di ostracizzazione dei giovani da parte delle generazioni che ad oggi occupano un primo piano di tipo politico, sociale ed economico. Quanto è vecchia la frase "I giovani d'oggi non hanno più valori."? Ogni età ha avuto i suoi giovani senza valori, almeno fino a quando questi non sono stati compresi e storicizzati (2). Il problema di questo "scontro" sta principalmente in un incomprensione tra persone appartenenti a due mondi culturali diversi, poiché nati e cresciuti in tempi e contesti differenti. La forte "mediaticità", che sta avendo il confronto tra la generazione "analogica" e i millennials, non riflette un così tragico peggioramento sociale e valoriale, bensì è dovuto alla potenza propagandistica dei nuovi media, in particolare dei social, che tendono ad ingigantire i problemi. Non si può negare che il gap culturale tra questi due modi di vivere sia profondo ma non si può neanche credere che sia negativo, aggettivo che molto spesso fa eco al concetto di "Sbagliato". Infatti bisogna avere un minimo di memoria storica per accorgersi che l'oggi, tutto sommato non è poi così male rispetto a un ieri, che ha conosciuto due conflitti mondiali, la Guerra di Corea, del Vietnam, la Guerra Fredda, e in Italia gli "Anni di Piombo.", solo per citarne alcune. I Millennials sono nati in un periodo di pace generale, figli di un'Europa unita e senza frontiere, cresciuti sotto gli ideali della parità di genere, della lotta alla discriminazione e portatori di quel nuovo sistema sociale, culturale ed economico che è rappresentato dalla dottrina Ecologica. Tra le varie critiche, spesso la più utilizzata e diffusa è quella che si accanisce sull'uso degli smartphone e di conseguenza anche sui social (3). Anche qui però si colgono sempre gli aspetti negativi, senza aprire la porta per dare un occhio a ciò che veramente si nasconde all'interno della stanza. Questi nuovi strumenti consentono infatti di accedere in maniera libera e gratuita ad una serie di informazioni che i giovani degli anni precedenti si sarebbero sognati, dalle documentazioni amatoriali alle grandi raccolte accademiche. Ovviamente, come è norma in ogni cosa, è la modalità d'uso che può essere buona o cattiva.

Ogni giovane di vent'anni si sente perso e incompreso, poiché l'incognita del futuro è sempre lì che affolla la mente, l'insicurezza, la precarietà e l'ansia di non riuscire mai a realizzare sé stessi. Questo tipo di crisi, seppure normale e vecchia come il mondo, ad oggi presenta delle particolarità che derivano dalla trasformazione recente della nostra società. Infatti un ragazzo, si trova davanti ad un mondo in cui gran parte delle categorizzazioni novecentesche sono cadute, dove non esiste un preciso modo di catalogare la vasta diversità di cui si compone il nostro tessuto sociale. Se una volta il "contenitore", ossia la società e l'insieme delle sue norme, obbligava ad incasellare il soggetto dentro un determinato ruolo (4), oggi si è talmente tanto liberi di decidere cosa essere e cosa diventare che la coscienza dell'infinità di possibilità racchiuse nel palmo della nostra mano, manda in confusione. Proprio per questo molti ragazzi, una volta usciti da quel contenitore che ancora oggi l'istituzione della scuola rappresenta, si ritrovano un attimo attoniti e spaesati al punto che in molti, quando non hanno le idee troppo chiare sui propri obiettivi, si ritrovano a crogiolarsi in una palude di indefinitezza che da conforto. Comunque anche qui la situazione non è così negativa, poiché la crisi non è generata da una mancanza di possibilità quanto da un eccesso. Basta chiarirsi con se stessi, capire cosa veramente ci da serenità e meglio si adegua al nostro modo di essere e la cosa si risolve. Per carità, con ciò non voglio assolutamente dire che questa generazione sia esente da difetti e imperfezioni, solamente mi sembra che si mostrino esageratamente dei lati negativi che alla fin fine sono comuni ad ogni gioventù. La specie umana si basa su un forte principio di memoria, dove ogni minima cosa nuova dai margini del sistema tende a modificare con lentezza ogni strato della nostra esperienza, creando ogni volta un modo di vedere e di rapportarsi con ciò che ci circonda che è diverso e uguale allo stesso tempo, rispetto a quello precedente. Poniamoci quindi, in maniera serena verso ciò che è nuovo e giovane, diamogli fiducia e supporto poiché ne ha bisogno. Il mondo sociale umano è complesso e pieno di falsi miti, refusi di un passato remoto, dai quali bisogna difendersi per costruire un mondo che sia più sano (5), più equilibrato e privo dei soliti rancori e odi poiché l'umanità, come il caro Dylan Thomas ci insegna, non dovrebbe "Andarsene docile in quella buona notte."(6)

Bibliografia

(4) Alfieri Fernanda e Lagioia Vincenzo (2018), Introduzione, in Infami macchie, Città di Castello, Viella s.r.l., pp. 7-16

(2) De Andrè Fabrizio (1998), Fabrizio De André in concerto, Roma presso il Teatro Brancaccio. (https://youtu.be/b8ACrk5d8CI)

(1)Galimberti Umberto (2007), Introduzione in L'ospite inquietante, Bergamo (2018), Feltrinelli, pp.11-14

(1)Galimberti Umberto (2007), Introduzione in L'ospite inquietante, Bergamo (2018), Feltrinelli, pp.15-32

(5) Galimberti Umberto (2016), I miti del nostro tempo, Bergamo, Feltrinelli.

(6) Thomas Dylan (1951), Do not go gentle into that good night, in Poesie, Torino 1965, Einaudi.

(3) Zanardi Alex, Lo sport di capire la vita intervista di M. Corsetti e G. Smorto in Repubblica delle idee, 7 Gugno 2019. (https://youtu.be/T-7lhX60cF0)


Giacomo Gallerani                12 Agosto 2019

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